Con il 2020 praticamente alle porte, la sempre più annosa questione di quale tipologia di comunicazione scegliere, tra la comunicazione tradizionale e quella digitale o, se vogliamo, quale delle due sia più efficace, è oggi più che mai attuale.
Appurato che la comunicazione digitale ricopre tutto ciò che riguarda il web, i social network e le app mentre la comunicazione tradizionale è la strategia che conosciamo da tantissimi anni come la pubblicità in tv e sulla radio, sulla carta stampata e la cartellonistica in genere.
Diciamo subito che non c’è una risposta esatta o, per meglio dire, ben definita del dibattito.
Ci sono almeno 3 fattori essenziali da tenere conto:
Partiamo dallo scenario quindi e, convenuto che stiamo parlando ovviamente del nostro bel Paese, scopriamo di trovarci al riguardo proprio in un periodo di transizione importante per ciò che concerne la comunicazione tradizionale e quella digitale. L’età media più alta di tutti i Paesi europei si riflette anche nella realtà delle imprese e molti imprenditori fanno fatica a comprendere come l’avvento della digitalizzazione possa mettere il boost al proprio business mentre la comunicazione tradizionale è molto radicalizzata anche nella clientela.
Il secondo fattore è invece proprio il tipo dell’attività. E’ naturale che il piccolo supermarket del paese di provincia possa avere una reale e migliore efficacia con la cartellonistica e addirittura col volantinaggio quando invece in aziende di servizi più o meno strutturate la carta non viene neanche più considerata come forma comunicativa da anni. Per non parlare delle aziende di e-commerce o di servizi online che nascono digitali ed hanno un Dna che, salvo rari casi, non permette neanche la questione.
Il terzo, e forse più cruciale, fattore è quello anche un po’ più complesso da determinare, vale a dire il parametro oggettivo che stabilisce la convenienza di una tale impresa a preferire una comunicazione digitale piuttosto che una tradizionale. Scegliendo un parametro che ogni imprenditore deve necessariamente conoscere, il ROI, cioè il ritorno economico avuto data una determinata spesa iniziale, e basandoci su una ricerca effettuata dalla società Nielsen sul mercato asiatico scopriamo dei dati molto interessanti. Dato un dollaro di investimento iniziale su ogni canale, si evince che, in media, il ritorno maggiore viene realizzato tramite gli strumenti di comunicazione digitale come internet ad esempio che dà un ritorno di +1,29 $, mentre la Tv, il simbolo della tradizione, dà un ritorno di soli +0.66 $ per ogni dollaro investito. Curioso notare che la pubblicità sui giornali o la stampa specializzata, comunicazione tradizionale per eccellenza, dia un risultato di +1 $ e che ci fa molto riflettere per le considerazioni finali.
In questo periodo di transizione in Italia la risposta vincente per scegliere tra la comunicazione tradizionale o digitale non è una o l’altra bensì analizzare il proprio target in continua evoluzione rivolgendosi a veri professionisti del settore e magari scoprire che la via migliore può essere proprio un sapiente mix di entrambe le vie, in estrema sintesi la digitale che amplia a dismisura la strada tradizionale.